Gesù, i pastori non sono soltanto
i primi “abusivi”, “non aventi diritto”, gli “esclusi”,
da Te accolti e considerati.
Appartengono anche alla razza
delle “creature di movimento” che Tu prediligi.
lo, purtroppo, ho maturato la vocazione del sedentario.
Continuo a stare accovacciato accanto al mio focherello,
custodendo il gregge delle mie placide abitudini.
Sonnecchio al tepore rassicurante di quello che so,
di ciò che ho letto sui libri.
Nessuna musica di angeli riesce a svegliarmi,
scuotermi, mettermi in piedi.
Una vita senza slanci, senza sussulti, niente sorprese.
Non amo il movimento.
Gesù, vorrei che il Tuo Natale
fosse l’occasione per recuperare
il gusto di camminare per “andare a vedere”,
come hanno fatto i pastori, con i miei occhi,
Qualcosa che può trasformare la mia esistenza.
A. PRONZATO, “La novena di Natale davanti al Presepe", ed. Gribaudi.
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